Lolita

Come portare a teatro un attualissimo romanzo di culto

Lolita è lo straordinario romanzo di Nabokov, è l’immagine della ragazzina in costume da bagno che guarda senza pudore la macchina da presa e lo spettatore dell’ancora più noto, forse, film di Kubrick. Lolita è una parola sul vocabolario, è una ragazzina che ciascuno di noi ha conosciuto, almeno una volta, nella vita, è un mito, un modo di dire,  un peccato, magari un  ricordo. 

Portare a teatro un classico della letteratura è sempre un' impresa, il pericolo della famosa frase "era meglio il libro" è dietro l' angolo, anche se quanto vediamo sul palcoscenico è solo molto liberamente ispirato al testo letterario. 

Doppiamente meritoria dunque l' impresa della compagnia "Biancofango" che attraversa entrambi, libro e film e li abbandona per viaggiare dentro il mito di Lolita, per bloccare in un fermo immagine, la triangolazione pericolosa di una ragazzina troppo curiosa e due uomini, per inoltrarsi nei territori del piacere e del desiderio, dove si fronteggiano pericolosamente l’immaginato e l’agito.

Noi siamo andati al Teatro India di Roma dove era in scena "About Lolita", uno spettacolo tutto incentrato sul mito e il rito della nostalgia della giovinezza, sulla  paura dell' inesorabile passare del tempo, la violazione di un’infanzia che fiorisce in una preadolescenza aggredita da un quasi padre e da un suo amico su un campo da tennis.

La regista Francesca Macrì e la giovanissima protagonista Gaia Masciale ci hanno spiegato quanto "Lolita" sia oggi più attuale che mai.