Peter Greenaway: The Missing Nail

Dal Festival della scienza di Genova 2019

In occasione delle celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci, l’incontro tra il genio toscano e uno dei più grandi registi della storia del cinema, Peter Greeanway, dà vita al progetto The Missing Nail, quasi un cortocircuito tra i due artisti nella comune lettura inquieta della realtà. Il grande Peter Greenaway, a distanza di 11 anni, torna sull’Ultima Cena attratto da uno degli enigmi del dipinto. Lo fa con un’opera multimediale unica, capace di fondere narrazione, docufilm e la musica dal vivo del quintetto d'archi Architorti, per svelare misteri irrisolti, aperti da anni. Ne abbiamo parlato con il regista, in questa intervista realizzata da Rai Cultura durante il Festival della scienza di Genova 2019, contestualmente all'evento: The Missing Nail. Docufilm e performance live di e con Peter Greenaway.

Peter Greenaway, figlio di un ornitologo dilettante, nasce a Newport, in Galles, il 5 aprile 1942. A dodici anni decide di diventare un pittore e si iscrive al Walthamstow College of Art. Quattro anni dopo, vede per la prima volta il film di Ingmar Bergman Il settimo sigillo (1956) e dal quel momento tutta la sua attenzione si concentra sul cinema. Nel 1962 Greenaway realizza il suo primo cortometraggio Death of Sentiment. Dopo aver tentato invano di entrare alla scuola di cinema del Royal College of Art, torna alla pittura e nel 1964 espone per la prima volta le sue opere nella mostra intitolata Ejzentejn at Winter Palace, allestita alla Lord’s Gallery. Nello stesso periodo l’artista gallese inizia a scrivere i suoi primi romanzi. Con le attrezzature del Central Office of Information, dove lavora per dieci anni, realizza cortometraggi come Train (1966), balletto meccanico dell’ultimo treno a vapore entrato nella stazione di Waterloo, Tree (1966) e Windows (1975). Nel 1978, il British Film Institute produce Un viaggio attraverso H («La reincarnazione di un ornitologo»), che conquista il premio Hugo al Festival di Chicago. Due anni dopo Greenaway gira il suo primo lungometraggio, Le cadute (1980), vincitore del premio del British Film Institute e dell’Age d’or a Bruxelles.Ma è I misteri del giardino di Compton House (1982) la pellicola che rivela il regista al pubblico internazionale. Dopo il successo del film interpretato da Anthony Higgins, realizza innumerevoli pellicole di successo, da Lo Zoo di Venere (1985) a Il ventre dell’architetto (1987), passando per Il cuoco, il ladro, sua moglie e l 'amante (1989), L’ultima tempesta (1991), I racconti del cuscino (1996), fino ai suoi lavori più recenti come Goltzius and the Pelican Company (2012), Eisenstein in Messico (2015), Shchukin, Matisse, Dance and Music (2016). Parallelamente alla produzione cinematografica, è intensa la sua attività video-installativa.