Giorgio Vasta: leggere Calvino con una postura tra l'ammirativo e il predatorio

Convegno Calvino guarda il mondo

Giorgio Vasta si confronta da anni con l’opera di Italo Calvino ondeggiando tra atteggiamenti ammirativi e predatori. La prima fascinazione è per il Barone rampante, opera che incanta per la progettazione continua dell’implausibile, in anni più recenti, quando la scrittura diventa il quotidiano, l’attenzione e lo studio cadono su opere meno frequentate dal grande pubblico come La Nuvola di smog e La giornata di uno scrutatore in cui appare un io narrante che non è puro sguardo, c’è un uso significativo dell’imperfetto e un rapporto che Giorgio Vasta riconosce come più ‘fraterno’. Calvino, infatti, che nelle Lezioni americane si professa partigiano del cristallo, sembra approdare, in queste opere, al partito della fiamma.

L’intervista è stata raccolta a Villa Medici - Accademia di Francia a Roma in occasione del convegno internazionale Calvino guarda il mondo. Pluralità, coesione, metamorfosi.

Giorgio Vasta esordisce nel 2008 con Il tempo materiale cui seguono Spaesamento (2010), Presente (2010 insieme ad Andrea Bajani, Michela Murgia, Paolo Nori), Tre orfani (2021). Insieme al fotografo Ramak Fazel è autore di Absolutely nothing. Storie e sparizioni nei deserti americani (2016) e di Palermo. Un’autobiografia nella luce (2022). Nel 2023 pubblica con Michele Perriera Un racconto di Palermo, con fotografie di Letizia Battaglia. Con Emma Dante è autore delle sceneggiature dei film Via Castellana Bandiera (2013) e Le sorelle Macaluso (2020).