Oscillatori e transistor

Donato Dozzy suona l'EMS Synthi AKS

Prima di Pro Tools e della laptop music, c'erano i sintetizzatori. Donato Dozzy, uno dei più importanti dj e producer italiani, ne ha sperimentato uno: lo storico sintetizzatore portatile degli anni 70 EMS Synthi AKS, con cui ha realizzato l'album Sessions 05 per l'etichetta tedesca One Instrument.

La storia del Synthi AKS è piena di utilizzatori eccellenti. Brian Eno ne sfruttava molto la funzione di modifica dei gruppi di segnali per aggiungere colore alla sua voce; i membri della sua prima band, i Roxy Music, avevano presumibilmente richiesto il suo ingresso nel gruppo dopo averlo visto suonare per pochi minuti questo strumento. A metà anni 70 Jean-Michel Jarre utilizzò il sintetizzatore nei suoi album Oxygène ed Équinoxe; i Pink Floyd lo introdussero nell'album The Dark Side of the Moon, e così l'insospettabile Alan Sorrenti nell'album omonimo del 1974.

Dice Donato Dozzy a proposito delle potenzialità della musica elettronica:

In Gran Bretagna i musicisti che avevano a che fare con i primi esperimenti di prog rock durante gli anni 70 rimasero affascinati dalle infinite possibilità di espansione del suono offerto dai sintetizzatori. Un'espansione musicale, filosofica, artistica… Un'espansione che si spingeva perfino oltre le impostazioni di fabbrica! La performance estrema di Emerson Lake & Palmer all'isola di White nel 1970, con le tastiere sballottate e calpestate per creare suoni nuovi, racconta appunto questa creatività incontenibile che vuole travalicare ogni regola.  

Donato Scaramuzzi, in arte Donato Dozzy, è uno dei DJ e producer italiani più importanti e rispettati in ambito techno. Sviluppa presto la passione per l’hip hop, il dub e la disco (frequentando lo storico club romano Piper) per poi rimanere folgorato alla fine degli anni ottanta dalle nuove sonorità acid house e techno. Le sue esperienze di deejaying professionale partono nell’estate del 1990 al Nautilus al Circeo e proseguono nella stagione successiva al Number 2 di Capri. A Roma, durante la bella stagione musicale degli anni 90, diventa dj resident del Brancaleone, a cui rimane sempre molto legato. Nel 2004 si trasferisce a Berlino ed è subito resident del Panorama Bar, dove si specializza in lunghi afterhour, sviluppando sul campo il suo personale approccio minimalista e ipnotico. Pubblica svariati dischi e, quando torna in Italia nel 2006, fonda la prioria etichetta, Dozzy Records (che pubblicherà solo 4 EP fino al 2007, tra cui Dimensions, suo secondo lavoro solista, e Excavations, insieme a Mike Parker). Nello stesso anno è ospite del Labyrinth Festival, il misterioso festival techno che si tiene ogni anno tra le nebbiose montagne di Naeba in Giappone. Il legame che si instaura è stretto e fruttuoso, ancora oggi Donato Dozzy è tra i dj resident del festival. Nel 2010 esce per l'etichetta americana Further Records K, primo album completo, dal sapore new kosmische. Nel 2011 esce l'ambizioso progetto Voices From The Lake insieme al producer romano Neel, col supporto tecnico del quale firma, nel giugno del 2014, 12h, un’installazione sonora presso il Ponte della Musica sul Tevere: per una settimana, per dodici ore al giorno, l’architettura del ponte viene immersa in un “paesaggio acustico denso di suggestioni e di riferimenti culturali e musicali”. Nell’estate 2017 Donato Dozzy suona assieme a Peter Van Hoesen all’interno della nuova edizione del Dekmantel Festival che si svolge ad Amsterdam dal 2 al 6 agosto. A novembre inaugura un’ulteriore label, Afterhouse, con il Volume 1 delle Series omonime. 

Nel 2019 realizza l'album Sessions 05 per l'etichetta tedesca One Instrument. Per la composizione  utilizza unicamente lo storico sintetizzatore portatile degli anni 70 EMS Synthi AKS.