Giorgia Sallusti, A Tokyo con Murakami

Immortalità e cambiamento

Nato a Kyoto, Murakami Aruki si è trasferito a Tokyo per frequentare l’università, qui è rimasto e qui ha ambientato una quarantina di libri. Giorgia Sallusti in A Tokyo con Murakami, Giulio Perrone editore, racconta la città e lo scrittore, dai mezzi di trasporto ai ristoranti, dai negozi di musica alle librerie e alle biblioteche (ce n’è una intitolata proprio a Murakami all’interno dell’università Waseda ed è un gioiello dell’architettura). Sallusti entra e esce dai romanzi di Murakami ( in particolare da Norvegian wood) percorrendo i luoghi che vi vengono menzionati e insieme traccia un ritratto vibrante di una metropoli che cambia a gran velocità, senza rescindere il legame con il passato.

L’impressione è che Tōkyō vibri nella consapevolezza della propria transitorietà, il vero motore perpetuo che la ricostruisce ogni volta e la sospinge in avanti. Scrivere di Tōkyō significa accostarsi a una cosa viva, uno spazio in trasformazione, a cui la cultura giapponese ha forse trovato un linguaggio adatto attraverso i dipinti e le stampe dei meisho, letteralmente «posti famosi», posti in cui succedevano o erano successi eventi soprannaturali o fatti storici, in cui c’era qualcosa da osservare o il panorama era spettacolare. Accadeva spesso che i meisho fossero luoghi familiari per via della letteratura classica, al punto da essere riconosciuti subito appena vi si metteva piede. Tōkyō è il meisho per eccellenza.

Giorgia Sallusti (Roma, 1981) è libraia, yamatologa, traduttrice. Laureata in lingue e civiltà orientali alla Sapienza, ha aperto Bookish, libreria indipendente specializzata in letterature del Nord Africa, del Medio e dell’Estremo Oriente. È autrice e voce del podcast Yamato. Un viaggio nel Giappone che non vi hanno mai raccontato (Emons Record). Ha tradotto Io, lui e Muhammad Ali di Randa Jarrar per Racconti edizioni, e Ace. Cosa ci rivela l’asessualità sul desiderio, la società e il significato del sesso di Angela Chen per Mondadori. Scrive di libri per Il manifesto e Altri animali, rivista di cui è anche editor, occupandosi di Giappone, Oriente e femminismi.