Giacomo Longhi: Iran under 30

Dodici racconti sull'Iran di oggi

Come vede il mondo la generazione di Mahsa Amini, quella degli iraniani nati tra il 1990 e gli inizi del Duemila? La raccolta di dodici racconti Iran under 30, pubblicata da Polidoro e curata da Giacomo Longhi offre una risposta molto variegata a questa domanda. I racconti, tradotti da Melissa Fedi e Federica Ponzo, con prefazione di Ginevra Lamberti, sono il frutto di laboratori di scrittura tenuti da Mahsa Mohebali e Mohammad Tolouei. Ambientati per lo più all’interno delle pareti domestiche, i racconti descrivono conflitti familiari, crisi di vario tipo e compare spesso il tema della morte anche se virato in senso paradossale, come nel "Dado" di Sahand Ebrahimi, in cui due fratelli in profondo disaccordo tra loro girano con il cadavere del padre in sedia a rotelle finendo a casa di un amico di questo che, ipovedente, non si accorge di nulla. I racconti hanno una base di realtà, ma più ci si addentra nella lettura più ci s'imbatte in sorprese, perché come dice Longhi in questa intervista "in Iran tutto ciò che è normale assume spesso forme paradossali". 

Si era fatto buio e la spia della benzina lampeggiava. Magari potevo portare la salma di papà nel cortile di casa mia e seppellirla lì, oppure potevo portarla sul retro della casa di papà prima che arrivasse Iraj, così gli sarebbe rimasta sotto gli occhi senza che lo sapesse. Magari il carburante sarebbe finito prima e avrei piantato il furgone in mezzo alla strada, avrei adagiato papà sulla sedia a rotelle e lo avrei portato nel deserto, mi sarei dimenticato la posizione e con quel buio non mi sarei più ricordato dove lo avevo sepolto.

Autori e autrici: Mohaddeseh Javadi, Yasin Kiyani, Fatemeh Jeyafzam, Saman Sadiqzadeh, Zahra Godarzi, Mostafa Amiri, Ghazal Mohammadi, Fatemeh Piravi Vanak, Sahand Ebrahimi, Matineh Iqaiy, Amir Mohammad Mohaddesi, Sepideh Khaksar. 


Giacomo Longhi è traduttore dal persiano e dall’arabo. Dottorando in studi iranici all’università La Sapienza di Roma, ha studiato anche a Venezia, Aleppo e Mashhad. Sono sue le versioni italiane di alcuni classici della letteratura persiana del Novecento, come Pietra paziente di Sadeq Chubak (Ponte33/Ismeo 2022) e Sinfonia dei morti di Abbas Maroufi (Brioschi 2023), oltre alle traduzioni di numerosi autori contemporanei tra i quali l’omanita Jokha Alharthi e gli iraniani Mahsa Mohebali, Mohammad Tolouei, Mostafa Ensafi, Mehdi Asadzadeh.