Alessandro Morbidelli, I figli dei chiodi

Il potere dell'innocenza

Nel 1989 Cosimo è un ragazzino e vive in un paese della Puglia garganica con la madre, la sorella Mina e il padre, che è Vito Campani, il boss locale. Rosa, l’amica del cuore di Mina, lascia la scuola e poco dopo si scopre che è costretta a prostituirsi: il tentativo dei ragazzi di opporsi a questa violenza perpetrata dal padre va a finire malissimo. Nel 2018 Cosimo adulto si presenta sotto falso nome in un albergo milanese: prende una stanza e dice che sta cercando un lavoro; la sua missione è sterminare la famiglia che gestisce quell’attività. Ma il nipote del proprietario, Giacomo, è un bambino allegro e fiducioso: la sua dolcezza fa breccia nel cuore indurito di Cosimo. Il romanzo di Alessandro Morbidelli, I figli dei chiodi, pubblicato da Vallecchi, si muove tra due tempi e due luoghi per raccontare un intreccio criminale che stritola i più giovani, costringendoli a diventare parte di un ingranaggio mortifero. Nel dramma di Rosa viene rievocata la storia di Palmina Martinelli bruciata viva a quattordici anni a Fasano perché non voleva fare la prostituta.   

Se la gente inizia a pensare che Rosa può fare quello che vuole solo perché è amica tua, allora nessuno avrà più rispetto per me. Invece così funziona tutto per tutti, ognuno al posto suo, ognuno tiene stretto il chiodo che gli ho dato, e finché ha il chiodo può vivere una vita buona, una vita adatta a noi, che non moriamo di fame con le pance gonfie e le mosche, e che nemmeno cantiamo in televisione. Se perdiamo il rispetto delle altre famiglie perdiamo la migliore tra le vite buone.

Alessandro Morbidelli nasce nel 1978 ad Ancona. Ha pubblicato i romanzi Ogni cosa al posto giusto (Robin Editore), Storia nera di un naso rosso (Todaro) e Trenta cani e un bastardo (Todaro). Dal 2020 è presidente di giuria del Concorso Letterario Città di Grottammare per la sezione Racconto Breve e direttore artistico del Festival Lacrima in Giallo di Morro D’Alba in provincia di Ancona.