Carlo Boumis, Zanzare tigre

Il progetto di un altrove

In Zanzare tigre (Le Commari), Carlo Boumis racconta le giornate di un uomo che vive a Roma in un quartiere periferico, disprezza i vecchi e prova simpatia per gli immigrati. Scruta il malaffare romano e sogna di scoprire qualcosa che lo segnali alle forze dell’ordine e lo faccia entrare in un programma di protezione testimoni. Insieme al suo protetto, Zhuri, un ragazzo che Ghana a cui fa l’elemosina e che ogni tanto ospita a casa sua, di notte va a bucare con il trapano il muro di una pescheria-ristorante e viene fermato dalla polizia. Un romanzo in cui la parte onirica ha lo stesso rilievo della parte realistica, un modo originalissimo per riflettere sul presente di una metropoli come Roma e sulle sue distorsioni.

L'avevano scambiato per un malvivente. Non sapevano riconoscere chi collabora con la legge e chi la infrange. Ma dipendeva probabilmente dal rango: non si poteva pretendere intelligenza dalla bassa forza. L'agente aveva un tatuaggio sul braccio, ben visibile. Se ne sarebbe lamentato, a suo tempo. Ora non era il caso di creare ostacoli al suo progetto sollevando polemiche su un episodio del genere.

Carlo Boumis è nato nel 1962 a Roma ed insegna lingua e letteratura italiana e latina in un liceo romano. Si è dedicato alla poesia della prima metà del Novecento e ha pubblicato un saggio su Leonardo Sciascia; si è interessato alla letteratura di fabbrica e alla comunicazione industriale negli anni del boom economico. Ha lavorato per vari anni nell’ambito dell’educazione ambientale. Ha esordito come narratore con il romanzo Scheria per Le Commari Edizioni; coautore de La Resistenza a Roma, Orazione civile e Roma coloniale con Silvano Falocco, sempre per Le Commari edizioni.