Annalisa Camilli, L'ultimo bisonte

La frontiera chiusa

Una famiglia in partenza verso l’ignoto: in L’ultimo bisonte, pubblicato da La Nuova Frontiera con le illustrazioni di Irene Penazzi, Annalisa Camilli, racconta di Benin, Zehra e Malek che insieme ai loro genitori devono lasciare in gran fretta e senza bagagli, i nonni e il cane Psdar. Il più grande dei bambini, Benin, sa solo che li attende un lungo viaggio e che la mamma sta per avere un altro figlio: lo eccita l’idea di prendere per la prima volta l’aereo, ma non si aspetta la paura e il freddo che proveranno una volta arrivati di fronte a una frontiera blindata. Prendendo spunto dalla storia vera dei profughi Ismail e Anin, incontrati a  Bialystok, in Polonia, Camilli racconta le varie fasi di questo tentativo di sfuggire da guerra e miseria, che viene incoraggiato dalla Bielorussia in funzione antipolacca e che ha un lieto fine solo grazie all’intervento di giovani volontari. Una storia per bambini adatta a persone di ogni età.

La felicità era quel desiderio, quell’idea che gli si era affacciata in testa, prima piano, poi con più insistenza, di vedere la sua famiglia in un altro luogo, lontano da quelle difficoltà che avevano dovuto affrontare: prima la guerra, poi i soldi che non bastavano mai. “Saremo felici” diceva il babbo e Benin gli credeva e si sentiva già felice a vederlo così contento.


Annalisa Camilli è nata a Roma nel 1980. Ha lavorato per l’Associated Press e per Rai News 24 prima di approdare, nel 2007, alla rivista Internazionale per cui scrive reportage e inchieste. I suoi articoli sono stati tradotti da Politico, Open Democracy, The New Humanitarian, Woz e Rsi. Nel 2017 ha vinto l’Anna Lindh Mediterranean Journalist Award per l’inchiesta La barca senza nome, e per il giornalismo ha ricevuto nel 2019 il Premio Cristina Matano e nel 2020 il Premio Saverio Tutino. Nel 2019 con un consorzio di giornalisti europei ha ottenuto il Concordia award per la libertà di stampa. Ha scritto La legge del mare (Rizzoli, 2019) e il saggio Un giorno senza fine. Storia dall’Ucraina in guerra (Ponte alle Grazie, 2022). È autrice del podcast Limoni, il racconto del G8 di Genova vent’anni dopo.

Irene Penazzi ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna e alla HAW di Amburgo. Il suo albo di esordio senza parole, Nel mio giardino il mondo (Terre di mezzo Editore), è stato selezionato nella Ibby Honour List 2020. Le sue opere sono state esposte nella mostra “Eccellenze italiane. La nuova generazione degli illustratori”.