Sara De Simone, Nessuna come lei

Katherine Mansfield e Virginia Woolf

“Una donna che tiene alla scrittura quanto me è una tale rarità, credo, da rimandarmi una stranissima sensazione di eco, dalla sua mente alla mia, un attimo dopo che ho parlato. Inoltre, c'è qualcosa in quello che dice sul fatto che in questo momento siamo le uniche donne (devo per modestia limitare li cosa alla nostra cerchia) abbastanza dotate da rendere interessante parlare di scrittura”: sono parole di Virginia Woolf e il soggetto a cui si riferisce è Katherine Mansfield. In Nessuna come lei, Katherine Mansfield e Virginia Woolf, Storia di un'amicizia di Sara De Simone, pubblicato da Neri Pozza, viene ricostruita passo passo l’amicizia tra le due grandi autrici, che si conoscono a Londra nel 1917. Provengono da ambienti diversi (Mansfield è nata in Nuova Zelanda ed è fuggita in Europa giovanissima, Woolf è cresciuta in una famiglia intellettuale borghese e ha sempre vissuto in Inghilterra), hanno fatto vite diverse (avventurosa quella di Mansfield, tranquilla quella di Woolf); l’una (Mansfield) ha un marito egoista, inaffidabile, traditore, l’altra (Woolf) ha il più adorabile e devoto dei coniugi; entrambe sono segnate dalla malattia (Mansfield dalla tisi che la uccide a trentaquattro anni, Woolf da problemi psichici che la riducono spesso in uno stato di prostrazione) ed entrambe mettono al primo posto la letteratura. De Simone racconta, basandosi sulle lettere e sui diari delle sue protagoniste, ma anche dei loro amici e conoscenti, la lotta che Katherine Mansfield ingaggia contro la malattia che ne mina la salute e lo strenuo tentativo di continuare a scrivere nonostante la debolezza e i continui spostamenti in cerca di sollievo per i propri polmoni; le crisi di Virginia Woolf, che fatica a conciliarsi con la realtà e poi gli incontri sporadici ma molto intensi tra le due. Anche dopo la morte prematura di Katherine, Virginia continua idealmente a conversare con lei, a confrontarsi con il suo modo originale e intenso di concepire la scrittura. 

Si erano trovate strane a vicenda: Virginia sosteneva che Katherine fosse un tipo strano; Katherine che Virginia avesse una strana qualità della mente. E per strano s’intende singolare, insolito, non familiare. Per ciò stesso molto attraente.


Sara De Simone ha conseguito un dottorato in Letterature comparate alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha tradotto con Nadia Fusini il carteggio tra Virginia Woolf e Vita Sackville-West (Scrivi sempre a mezzanotte, Donzelli 2019). Si occupa di critica letteraria sulle pagine culturali de il manifesto e Il Tascabile. È vicepresidente dell’Italian Virginia Woolf Society.