Giuseppe Antonelli, Il Dante di tutti

Un'icona pop

L’anniversario dei sette secoli dalla morte di Dante ha portato alla ribalta il sommo poeta ma, come osserva Giuseppe Antonelli ne Il Dante di tutti, pubblicato da Einaudi, non si tratta di una riscoperta perchla fortuna del creatore della Divina Commedia non è  recente, anzi è cresciuta costantemente nel tempo. Antonelli esamina le ragioni della popolarità dantesca a partire dal Trecento e mette insieme la musicalità dei suoi versi e la loro dimensione visiva con l’immagine del poeta, cosi fortemente caratterizzata da diventare un’icona universale. In questa intervista Antonelli ci illustra i vari modi in cui Dante è stato sfruttato dal cinema ai fumetti dalla pubblicità ai videogiochi, sottolinea il grande apporto che ha dato alla lingua italiana e ci racconta chi sono "gli umili dantofili".

Dante sopravvivrà ancora a lungo in tutto il mondo anche grazie a quella percezione collettiva che lo ha reso ormai una straordinaria icona pop. Un’icona nel senso di un simbolo legato a un immaginario condiviso. C’è il Dante emblema dell’identità culturale italiana, la cui effigie passa dalle lire agli euro. C’è l’immagine di Dante usata già da tempo, non solo in Italia, come marchio commerciale e in chiave pubblicitaria. C’è il Dante personaggio che ritorna – fino in America, fino in Giappone – nelle trame di libri, film, fumetti, giochi di successo. Ci sono, potremmo dire, tanti Dante quanti in questi secoli le persone ne hanno voluti vedere. Dante cult. Dante brand. Dante ciak. Dante gulp. Dante gag. Dante game. Dante young. In comune con l’originale molti di questi hanno solo l’inconfondibile profilo. 


Giuseppe Antonelli è professore ordinario di Storia della lingua italiana all'Università di Pavia, collabora con 7 e la Lettura del Corriere della Sera; ha lavorato a Rai 3 e Rai Radio 3. Con Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin ha curato la Storia dell'italiano scritto in sei volumi (2014-21; Premio Cesare Pavese per la saggistica); con la collaborazione di Giovanni Battista Boccardo e di Federico Milone, è stato curatore scientifico della mostra "Dante. Un'epopea pop" (Museo d'Arte della città di Ravenna). Tra i suoi ultimi libri: Volgare eloquenza (2017), Il museo della lingua italiana (2018), Il mondo visto dalle parole (2020) e Il piacere del significante (2022). Per Einaudi ha pubblicato Il Dante di tutti. Un'icona pop (2022).