Robert Musil

A ottant'anni dalla morte

Ottanta anni fa, il 15 aprile 1942 moriva a Ginevra Robert Musil, l’autore dell’Uomo senza qualità, i cui primi volumi apparvero nel 1930-1933. 

Musil nasce a Klagenfurt in Carinzia il 6 novembre 1880 figlio di Alfred, un ingegnere chiamato nel 1890 a insegnare al Politecnico di Brünn (Brno). Musil compie qui gli studi liceali, nel durissimo collegio militare di Mährisch-Weisskirchen (scena del suo primo romanzo). Nel 1901 diventa ingegnere meccanico e per sei mesi è assistente volontario al Politecnico di Stoccarda. Nel 1904 si trasferisce a Berlino, dove segue corsi di filosofia e psicologia sperimentale, laureandosi nel 1908 con una tesi su Mach. Dopo l'esperienza della guerra, cui partecipa come ufficiale dell'esercito austriaco, lavora come bibliotecario, redattore editoriale, impiegato del ministero per la propaganda alle truppe. Dal 1923 si dedica alla letteratura, aiutato economicamente dall'editore Rowohlt fino al 1931 e in seguito da alcuni amici. All'avvento di Hitler lascia Berlino (dov'era dal 1931) e torna a Vienna. Dopo l'annessione si rifugia in Svizzera a Zurigo e dal 1939 a Ginevra, dove lavora al suo capolavoro.

Esordisce nel 1906 con I turbamenti del giovane Törless, che racconta attraverso il momento di passaggio dall'adolescenza alla virilità. La prima idea dell’Uomo senza qualità risale al 1898. Il protagonista, Ulrich, è un ex-ufficiale, eletto segretario di un comitato di aristocratici messo in piedi per celebrare il giubileo di Francesco Giuseppe nel 1913. La cosa si trascina fino a fallire. Da qui partono varie storie come il racconto della crisi familiare di Walter e Clarissa, che finirà per impazzire; il legame che unisce Ulrich alla sorella Agathe; il caso del condannato a morte Moosbrugger; la descrizione della decadenza dell'impero asburgico chiamato ironicamente Cacania, e la stessa società borghese. 

Nella puntata di Punto di svolta, dedicata a Robert Musil, e ambientata a Vienna, Edoardo Camurri approfondisce il tema dello svuotamento delle grandi costruzioni del Novecento operato da Robert Musil. La puntata è arricchita dagli interventi di Massimo Cacciari e Luca Crescenzi e dalle letture di Filippo Scicchitano.