Daniele Aristarco, Perché ci ostiniamo a leggere (e far leggere) i classici

Stratagemmi per indurre alla lettura

I classici sono opere che hanno superato una selezione operata dal tempo, immergersi in essi significa scoprire un baule pieno di tesori. Ma spesso chi insegna deve vincere la diffidenza degli studenti nei confronti di libri che vengono dal passato e apparentemente evocano mondi lontani dai nostri. In Perché ci ostiniamo a leggere (e far leggere) i classici, (Einaudi ragazzi) Daniele Aristarco offre una serie di stratagemmi utili ad avvicinare i ragazzi ai capolavori della letteratura: dalla capacità di riassumere in modo accattivante la trama, alla scelta di libri che si amano molto. Un manuale pratico e agile che aiuta a mettere a fuoco la vitalità dei classici e la loro fondamentale importanza nel processo educativo delle giovani generazioni.

I classici non hanno paura di parlare della realtà e non se ne lasciano mortificare. Ciascuno di noi può stabilire il grado di attualità di un’opera, misurandola sulla propria esistenza. Queste storie lontane, talvolta molto lontane nel tempo, risultano utili a riflettere su noi stessi, sui cambiamenti intervenuti nella nostra società o su quello che resta immutato. Anche la loro inattualità ti aiuta a comprendere la nostra «realtà». 


Daniele Aristarco da anni si dedica ai libri per ragazzi e alla scrittura per il cinema e la radio. Drammaturgo e regista teatrale, ha vinto numerosi premi. Si occupa inoltre di laboratori di scrittura creativa per l’infanzia presso scuole, biblioteche e associazioni culturali. Tra i suoi libri: Shakespeare in shorts, Io dico no! –Storie di eroica disobbedienza, Fake – non è vero ma ci credo, Io vengo da – Corale di voci straniere, Lettere a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi e Corso di filosofia in tre secondi e un decimo, La Divina Commedia. Il primo passo nella selva oscura, Piccolo dizionario della politica.