Matteo Corradini: Il sole splende ancora di Michael Gruenbaum

Un ragazzo a Terezín

In Il sole splende ancora, Un ragazzo a Terezín di Michael Gruenbaum e Todd Hasak Lowy, tradotto da Matteo Corradini per Lapis (in libreria dal 13 gennaio) si racconta la persecuzione antisemita vissuta da Michael e dalla sua famiglia tra il 1939 e il 1945. Quando lo incontriamo a inizio libro, Michael vive a Praga, ha nove anni: il suo cruccio è quello di non vedere molto il padre, che è un avvocato molto impegnato, e il suo sogno quello di partecipare alle Olimpiadi. Nel giro di pochi anni tutto cambia: prima ci sono i mille divieti per gli ebrei, l’abbandono forzato della scuola, il trasferimento nel ghetto, poi, in un crescendo di brutalità, l’arresto del padre e la sua morte, e infine la deportazione a Terezín con la madre e la sorella. Obiettivo di questo libro è restituire lo sguardo del ragazzo sulla realtà che lo circonda, la sua fiducia nella madre, che riesce a evitare più di una volta il “trasporto” che significherebbe il passaggio ad Auschwitz e la morte certa, e quella in Franta, che organizza i Nesharim, una specie di associazione giovanile di reciproco aiuto e sostegno. Michael lavora nell’orto e alla distribuzione del pane, patisce la fame, vede sparire molti suoi amici, assiste alla farsa degli spettacoli messi in scena per dimostrare alla Croce Rossa che la vita nel campo è sostenibile. Una volta liberato dai russi, insieme alla madre e alla sorella, fa ritorno a Praga, dove scoprono che i loro beni sono ormai svaniti; dopo due anni a Cuba, i tre riusciranno a raggiungere gli Stati Uniti dove si rifaranno una vita. Del libro, dei suoi temi e della sua importanza abbiamo parlato con Matteo Corradini.

«La Casa dei Ragazzi, così la chiamano» continua Franta. «Ma voi non siete dei ragazzi. Non più. Non dopo gli ultimi anni. I nazisti vi hanno rubato anche quello. Vi hanno rubato gli ultimi anni dell’infanzia. Siete già uomini, e lo sapete bene. Siete uomini, e come uomini andrete avanti senza di me. Io ero solo uno dei Nesharim, e i Nesharim valgono molto di più di una persona sola. Tutto quello che dovete fare è aiutarvi a vicenda e ricordare sempre come facciamo le cose noi. Questo è tutto. Andrete avanti senza di me, capito?


Michael Gruenbaum nasce a Praga, in Cecoslovacchia, nel 1930. Suo padre è un membro attivo della comunità ebraica del luogo e, come suo nonno, occupa un posto prestigioso nella famosa sinagoga Vecchia-Nuova. Dopo l’occupazione nazista della Cecoslovacchia nel 1939, il padre di Michael viene arrestato, torturato e deportato nella Piccola Fortezza di Terezín, dove viene ucciso nel giro di due settimane. Nel 1942, con sua madre e sua sorella, Michael viene deportato a Terezín, dove rimane per due anni e mezzo, fino alla fine della guerra. La famiglia torna a Praga dopo aver perduto parenti, amici e ogni tipo di possedimenti; nell’aprile del 1948 lasciano la Cecoslovacchia per Cuba, dove trascorrono due anni prima di poter entrare negli Stati Uniti. A Cuba, Michael frequenta un liceo americano diplomandosi in due anni, per poi entrare al MIT. Al Massachusetts Institute of Technology consegue una laurea in Ingegneria in tre anni; arruolato durante la Guerra di Corea, trascorre due anni nell’esercito. Successivamente, mentre lavora per l’Illinois Highway Department a Chicago, incontra la sua futura moglie, Thelma, con la quale rimarrà sposato per cinquant’anni. Consegue un master in Urbanistica presso l’Università di Yale e lavora per la Boston Redevelopment Authority, pubblicando un libro intitolato Transportation Facts for the Boston Region. In seguito diventa socio fondatore di una società di ingegneria privata. Nel periodo della pensione, Thelma scrive un libro sulle esperienze di Michael e dei suoi amici dal titolo Nesharim: Child Survivors of Terezín, pubblicato nel Regno Unito. Tre anni dopo, Thelma scopre di avere la SLA e muore lasciando, oltre al marito, i loro tre figli. Michael vive nella stessa casa a Brookline, in Massachusetts, dove lui e Thelma si erano trasferiti più di quarantacinque anni fa. Di recente, ha istituito un fondo nella biblioteca musicale del MIT in memoria dei suoi genitori.

Todd Hasak-Lowy è un autore di narrativa per adulti e romanzi per ragazzi, tra i quali 33 Minutes. Dopo un dottorato di ricerca in Letteratura comparata presso l’Università della California, a Berkeley, dal 2002 al 2010 lavora come assistente e successivamente professore associato di Lingua e Letteratura ebraica all’Università della Florida. Nel 2010 decide di lasciare la carriera accademica e trasferirsi a Evanston, nell’Illinois, con la moglie e le due figlie, per concentrarsi sulla scrittura creativa. Oltre a scrivere libri, si dedica alla traduzione di narrativa dall’ebraico all’inglese e tiene corsi di letteratura e scrittura creativa presso la School of the Art Institute di Chicago.

Matteo Corradini, nato nel 1975, è ebraista e scrittore. Pubblica con Bompiani e Rizzoli. Dottore in Lingue e Letterature Orientali con specializzazione in lingua ebraica, si occupa di didattica della Memoria e di progetti di espressione. È tra i curatori del festival scrittorincittà (Cuneo). Premio Andersen 2018, Premio Leipzig 2018, Premio Primo Romanzo 2014. Dal 2003 fa ricerca sul ghetto di Terezín, in Repubblica Ceca, recuperando storie, oggetti, strumenti musicali. Ha fondato il Pavel Žalud Quartet e il Pavel Žalud Trio in Italia ed è tra i fondatori dell’Institut terezínských skladatelů (Terezín Composers Institute) in Repubblica Ceca. Prepara reading musicali e regie teatrali. Tra i suoi ultimi libri: la raccolta di racconti Luci nella Shoah (DeAgostini), i romanzi Se la notte ha cuore (Bompiani) e Solo una parola (Rizzoli), la cura del Diario di Anne Frank (BUR Rizzoli) e delle memorie di Inge Auerbacher (Io sono una stella, Bompiani), l’opera illustrata Fu Stella (Lapis).