Damiano Abeni, Nuova poesia americana

Con John Freeman

Nell’introduzione alla seconda antologia Nuova poesia americana (edizioni Black Coffee), John Freeman che la cura insieme a Damiano Abeni che traduce i testi, parla della poesia come antidoto alla solitudine, solitudine che è il tratto più caratteristico della vita americana. Le voci di Kim Addonizio, Garrett Hongo, Lawrence Joseph, Kay Ryan, Aracelis Girmay, Kevin Young sono molto diverse tra loro, come sono diversi gli autori e le autrici qui presentate. Dalla raccolta emerge un quadro molto variegato dell’America di oggi, dei suoi problemi e delle sue spinte ideali. Damiano Abeni ci fa da guida all’interno di questa raccolta, dei suoi temi, dei suoi linguaggi. Dice Abeni "nella buona poesia tutto è metafora quindi la storia personale diventa storia mondiale".

Kim Addonizio, Prima poesia per te

Mi piace toccare i tuoi tatuaggi nella più assoluta
oscurità, quando non posso vederli. So per
certo dove stanno, so a memoria la minuta
linea del lampo che pulsa appena sopra
il capezzolo, so trovare, come d'istinto, le spire
azzurre d'acqua sulla tua pelle dove un serpente
s'attorce, affronta un drago. Quando ti tiro

a me, prendendoti fino a quando non resta niente
di noi silenziosi sui lenzuoli, adoro baciare
le figure nella tua pelle. Dureranno finché
non verrai bruciato a cenere; qualsiasi cosa potrà durare
o mutarsi in dolore tra noi, loro saranno in te
ancora. Il pensiero di tale permanenza è spaventoso.
Così li tocco al buio; ma li tocco, ci provo.

Damiano Abeni è epidemiologo e conduce un’intensa attività di ricerca clinica. Traduce poesia americana dal 1973, quando trascorse un anno in Arizona. Collabora con numerose case editrici e riviste letterarie. È stato Fellow della Fondazione Bogliasco (2008), della Fondazione Rockfeller (2010), e della James Merrill House (2015). È cittadino onorario per meriti culturali della città di Tucson, in Arizona, e di Baltimora nel Maryland. Abita a Roma.