Giorgio Ficara: leggere Petrarca oggi

Il poeta che inventa la modernità

Francesco Petrarca può essere considerato uno dei perni essenziali della cultura occidentale, uomo del dubbio e dello spirito critico. Sarebbe impossibile anche soltanto concepire un’idea dell’Europa senza di lui. Giorgio Ficara, ordinario di letteratura italiana all’università di Torino, nonché saggista e scrittore, ripercorre i passi del grande umanista e poeta che ha contribuito a dare forma al pensiero attraverso cui oggi ci esprimiamo. Abbiamo incontrato Giorgio Ficara in occasione del suo intervento a  VOI CH’ASCOLTATE…, Conversazioni sulla letteratura italiana, a cura di Eraldo Affinati, nell'ambito diella manifestazione ArtCity, Arte Musica e Spettacoli a Roma e nel Lazio.

Quella di Petrarca è una poesia che non soltanto si fa in presenza della donna ma s'interroga e interrogandosi determina tutta una serie di aporie nel linguaggio, ma anche accensioni quasi elettriche e poi questo stile che è magistrale - Contini parlava di unilinguismo - che ha una fortuna quasi imperativa all'interno della storia della nostra letteratura. Petrarca è quello che vince.

 
Francesco Petrarca nasce il 20 luglio 1304 ad Arezzo da Ser Petracco, notaio esule da Firenze della fazione dei Bianchi. Segue la sua famiglia in Provenza, a Carpentras vicino ad Avignone poi viene mandato a studiare legge prima a Montpellier poi a Bologna. Finiti gli studi, si dedica alla sua passione per la letteratura. Lavora alla corte del cardinale Giovanni Colonna, di Giovanni Visconti e diviene ambasciatore del Papa a Napoli. Viaggia molto tra Francia, Germania, Fiandra e Roma; in Campidoglio viene incoronato poeta il giorno 8 aprile del 1341. Nel 1327 incontra per la prima volta Laura, probabilmente Laura De Noves. La sua opera più famosa è il Canzoniere, che raccoglie 366 sonetti e poesie. Scrive inoltre diversi poemi, sia storici che letterari, in latino e in volgare fino alla sua morte avvenuta ad Arquà sui Colli Euganei, il 9 luglio 1374 all'età di settant'anni.
 
Giorgio Ficara (Torino, 1952) è professore ordinario di Letteratura italiana all'Università di Torino. Ha insegnato negli Stati Uniti alla Stanford University, alla UCLA e alla University of Chicago; a Parigi alla Sorbona. Tra i suoi libri: Solitudini. Studi sulla letteratura italiana dal Duecento al Novecento (Garzanti, 1993); Il punto di vista della natura. Saggio su Leopardi (Il Melangolo, 1996), Stile Novecento (Marsilio, 2007) e per Einaudi Casanova e la malinconia (Saggi, 1999) e Riviera (Frontiere, 2010). Ha vinto nel 1984 il Premio per la Saggistica dell'Accademia Nazionale dei Lincei e nel 2010 il Premio Cardarelli per la Critica Letteraria. Collabora a La Stampa. È direttore della Fondazione De Sanctis.