Tradurre Calvino in inglese

L'esperienza di Martin McLaughlin

Martin McLaughlin, docente di italiano all’Università di Oxford e traduttore di molte opere di Italo Calvino in inglese, in questo video spiega cosa abbia significato per lui tradurre Italo Calvino in inglese e racconta la fortuna di Italo Calvino nelle lingue anglosassoni. Fa l'esempio della parola "avanguardista", che è estremamente difficile da tradurre in inglese perché carica di significati storici. Alla fine, in questo caso, la scelta è stata di mantenere la parola italiana "avanguardista" e poi mettere una nota a piede pagina per spiegarne il significato. Per quanto, spiega McLaughlin, per un traduttore inserire una nota equivale ad alzare una bandiera bianca, a una dichiarazione della resa. Ma sarebbe stato impossibile fare altrimenti.

Tradurre Calvino è difficile ma non impossibile. La sua lingua è complessa ma alla fine il significato è facile da captare. Il traduttore ci deve lavorare, ma alla fine il significato che era nella mente dell'autore emerge.

Italo Calvino nasce a Santiago de Las Vegas de La Habana il 15 ottobre 1923, figlio di due scienziati (il padre è agronomo, la madre biologa). Si trasferisce in Italia con la famiglia e frequenta le scuole a Sanremo. Terminato il liceo si iscrive ad Agraria, ma interrompe l'Università per evitare l'arruolamento forzato e dopo l'8 settembre si unisce alle brigate partigiane nella Brigata Garibaldi. Nel 1944 entra nel Pci e alla fine della guerra ne diventa militante attivo. Si laurea alla facoltà di lettere di Torino e nel frattempo inizia a collaborare a riviste (tra cui il Politecnico di Vittorini) e quotidiani. Entra a lavorare all'Einaudi e nel 1950 viene assunto definitivamente come redattore. Iniziano i questi anni le prime uscite dei suoi romanzi, tutti accolti con grande stima dalla critica internazionale. Nel 1964 sposa all'Avana Esther Judith Singer e l'anno successivo nasce la figlia Giovanna. Nel 1966 si trasferisce a Parigi con la famiglia. Inizia a collaborare con il Corriere della Sera, quindi con La Repubblica su cui scrive fino al 1984.  Nel 1980 una raccolta dei suoi saggi viene pubblicata con il titolo di Una Pietra Sopra e nello stesso anno si trasferisce a Roma. Nel 1983 pubblica Palomar, una serie di racconti ricchi di “disillusa amarezza” e l’anno dopo presso Garzanti, pubblica Collezione di Sabbia. Nel 1985 invitato a tenere una serie di lezioni a Cambridge alla Haward University, prepara le Lezioni Americane che verranno pubblicate postume nel 1988. Colpito il 6 settembre da ictus, muore a Castiglione di Pescaia nella notte fra il 18 e il 19. Tra i suoi libri più letti: Il visconte dimezzatoIl barone rampanteIl cavaliere inesistenteLe città invisibiliSe una notte d'inverno un viaggiatore.