Mario Luzi: autoritratto

La scoperta della poesia e l'impegno civile

In un tardo pomeriggio del 1937 Luzi si trova a passare davanti al Cimitero degli Inglesi di Firenze. E in quel momento avverte un brivido e un'epifania. Comprende che la sua vita sarà dedicata alla poesia. Sono gli anni del fascismo e l'impegno letterario è per Luzi una specie di divorzio dalla società civile e dalla vita pubblica. In quegli anni sviluppa la propria poetica in seno all'ermetismo. Gli anni della formazione di Luzi coincidono con quelli della preparazione e dello scoppio della Guerra mondiale. Il Grande Conflitto rimette in discussione l'opera del poeta e dà inizio a una fase che si protrae fino alla sua morte. Luzi vive quasi eslcusivamente a Firenze, città che gli insegna - come egli stesso racconta - la grammatica della vita. Ai tempi della giovinezza di Luzi (anni '30-'40) Firenze è il punto focale dell'intellettualità italiana, specie di quella letteraria e filosofica.

La poesia è sempre poesia civile, tuttavia certe reazioni agli eventi di vita associata sono delle volte prorompenti, qualche volta ho sentito il bisogno di dire la mia, questo fa parte della mia partecipazione alla vita di tutti

Mario Luzi nasce a Castello di Firenze il 20 ottobre 1914. Si  laurea in letteratura francese con una tesi su François Mauriac sulla cui opera pubblica il saggio L’Opium chrétien  nel 1938. Nel 1935 pubblica la sua prima raccolta di versi, La Barca. Lo studio dei francesi e la forte presenza dell’Ermetismo sulla scena letteraria di quegli anni orientano la sua prima produzione poetica. Il trauma bellico e una intensa predisposizione alla riflessione esistenziale e ai grandi temi civili lo portano in seguito a una visione alta e cosmica del vivere, che impronta la produzione in versi e in prosa della maturità e della tarda età. Lo accompagna per tutta la vita la passione e l’approfondimento dell’opera di Dante e di Leopardi, cui dedica il paradigmatico saggio Dante e Leopardi o della modernità (1992). Nominato senatore a vita nel 2004, Luzi si spegne  a Firenze il 28 febbraio 2005. Gran parte della  sua opera poetica è raccolta nel Meridiano a lui dedicato (a cura di Stefano Verdino, 1998). Tra i saggi: L’idea simbolista (1959), Vicissitudine e forma (1974), Discorso naturale (1984), Naturalezza del poeta (1995), Vero e verso: scritti sui poeti e sulla letteratura (2002). Molte sue prose sono pubblicate a cura di Mario Verdino nel 2004. Tra i suoi testi teatrali: Pietra Oscura, Il libro di Ipazia, Rosales, Hystrio, Il Purgatorio la notte lava la mente, Il fiore del dolore. Nel 1999 scrive le meditazioni, La Passione. Via Crucis al Colosseo. In occasione del centenario della nascita è stato pubblicato Luzi. Poesie ultime e ritrovate, a cura di Stefano Verdino.