In ricordo di Franco Loi

Ritratto di un amico

A novant’anni è morto a Milano il poeta Franco Loi. Loi nasce il 21 gennaio 1930 a Genova da padre sardo che fa lo spedizioniere e madre emiliana. Nel 1937 si trasferisce a Milano con la famiglia. Comincia a lavorare come disegnatore di ceramica; poi è operaio agli appalti della ferrovia, passa all’Ufficio pubblicità della Rinascente e all’Ufficio stampa della Mondadori, scrive per l’Unità. Milita nel Pci e nella sinistra extraparlamentare e si interessa di teatro. Alla poesia arriva nel 1965, prima in italiano poi in milanese. Tra i suoi libri: I cart (Le carte 1973), Stròlegh (1975),  Teater (1978), Liber (1988), Bach (1986), L’angel (1981 e 1994). La sua autobiografia, uscita nel 2010 s’intitola Da bambino il cielo. Quello di Loi è un dialetto reinventato in cui compaiono elementi dell’emiliano della madre, inserti di lingue straniere, arcaismi letterari, parole latine. Secondo Franco Fortini l’uso del dialetto in Loi si lega all’utopia dell’infanzia-adolescenza, ed è una lingua onnicomprensiva che ingloba in sé l’intera e molteplice realtà del mondo. Nel video che segue Franco Loi parla in modo molto schietto proprio del suo amico Franco Fortini, del suo caratteraccio e della difficoltà di stargli vicino.

Ce la metti tutto per litigare ma io non litigherò mai con te, perché ti devo tanto.

Franco Fortini, pseudonimo di Franco Lattes, nasce a Firenze il 10 settembre 1917 e vive a Milano, dove muore il 28 novembre 1994. Rifugiatosi durante la guerra, per ragioni razziali, in Svizzera, partecipa alla Resistenza in Val d’Ossola. La sua produzione poetica comprende: Foglio di via e altri versi (Einaudi, 1946), Una facile allegoria (La Meridiana, 1954), Poesia ed errore, 1937-1957 (Feltrinelli, 1959), Una volta per sempre (Mondadori 1963), Questo muro (Mondadori 1973), Una volta per sempre. Poesie 1938-1973 (Mondadori 1978), Paesaggio con serpente. Versi 1973-1983 (Einaudi 1984), Versi scelti: 1939-1989 (Einaudi 1990), Composita solvantur (Einaudi 1994), Poesie inedite (Einaudi 1995). I suoi libri di narrativa: Agonia di Natale (1948, riedito come Giovanni e le mani, 1972), Sere in Valdossola (1963), La cena delle ceneri (1988), La cena delle ceneri & Racconto fiorentino (1988). Collabora al Politecnico di Vittorini, del quale è redattore, e ai Quaderni piacentini. I libri di saggistica: Dieci inverni: 1947-1957 (1959), Verifica dei poteri (1965), I cani del Sinai (1967), Ventiquattro voci (1969), Saggi italiani (1974), Questioni di frontiera (1977), Insistenze (1985), Nuovi saggi italiani (1987), Extrema ratio. Note per un buon uso delle rovine (1990), Attraverso Pasolini (1993). Traduce Proust, Flaubert, Éluard, Gide, Weil, Brecht, Goethe.

Franco Loi nasce a Genova il 21 gennaio 1930, poi seguendo la famiglia si trasferisce a Milano. Le sue raccolte di poesia:  I cart (Edizione Trentadue, 1973), Poesie d’amore (Il Ponte, 1974), Stròlegh (introduzione F. Fortini, Einaudi, 1975), Teater (Einaudi, 1978), L’angel (I parte, introduzione F. Brevini, San Marco dei Giustiniani, 1981), Lünn (incisioni di F. Farulli, Il Ponte, 1982), Bach (Scheiwiller, 1986), Liber (risvolto C. Segre, Garzanti, 1988), Memoria (introduzione G. Tesio, Boetti & C., 1991), Poesie (introduzione F. De Faveri, Fondazione Piazzola, 1992), Umber (prefazione R. Luperini, Manni, 1992), Poesie. Antologia personale (introduzione F. De Faveri, Fondazione Marino Piazzolla, 1992), L’angel (in 4 parti, risvolto C. Segre, Mondadori, 1994), Arbur (incisioni G. Di Fidio, Moretti & Vitali, 1994), Verna (risvolto D. Attanasio, Empiria, 1997), Album di famiglia (introduzione B. Malacrida, LietoColle, 1998), Amur del temp (Crocetti, 1999), Isman (Einaudi, 2001), Aquabella (Lyra, 2004), Voci d’osteria (Mondadori, 2007), Angel de aria (Aragno, 2011), I niül (Lyra, 2012). Ha anche pubblicato un libro di racconti L’ampiezza del cielo (2001); alcuni saggi: La lingua della poesia (1995), Poesia e religione (1996); e l’autobiografia Da bambino il cielo (Garzanti, 2008).