Il restauro di "Sant'Antonino ai piedi del Crocifisso" di Piero del Pollaiolo

Nel cinquecentenario della canonizzazione del santo l'opera torna visibile al Museo di San Marco

Al Museo di San Marco di Firenze nella sala del Refettorio piccolo da gennaio e fino al 30 marzo 2024 è di nuovo visibile il dipinto di Sant’Antonino ai piedi del Crocifisso eseguito nel 1483 da Piero del Pollaiolo (Firenze 1441 circa-1496) fratello minore del più noto Antonio. Il dipinto raffigura Antonio Pierozzi, (1389–1459) detto Antonino per la piccola statura, una delle figure più importanti dell’ordine domenicano a Firenze nel Quattrocento ed oltre, che entrò in giovane età nel convento di Santa Maria Novella. Dal 1413, anno in cui venne ordinato sacerdote, al 1446 quando fu eletto arcivescovo di Firenze ebbe vari incarichi nel suo ordine. Diventò amico personale di Cosimo di Giovanni de' Medici (1389-1464) detto il Vecchio, e insieme diedero vita al Convento di San Marco a Firenze. Cosimo sostenne la ristrutturazione e Antonino affidò a Beato Angelico gli affreschi del Convento, facendo ampliare in stile rinascimentale il monastero e dotandolo della prima biblioteca pubblica d’Europa. Antonio Pierozzi fu canonizzato il 31 maggio 1523 da papa Adriano VI. Le spoglie del santo si trovano all’interno della Chiesa di San Marco nella Cappella Salviati.

La restauratrice Lisa Venerosi Pesciolini davanti all'opera di Piero del Pollaiolo Sant’Antonino ai piedi del Crocifisso, 1483 


La popolarità del vescovo, padre dei poveri e degli sventurati, e la venerazione del Santo Antonino Pierozzi sono tra le ragioni per cui durante oltre due secoli sono state conservate notizie sulla storia documentaria dell’opera appena restaurata, che raffigura il santo mentre condivide la sofferenza del Cristo sulla croce. Nell’anno 1483, l’allora priore dell’Ordine dei Frati Predicatori Francesco Salviati commissiona a Piero del Pollaiolo il dipinto di forma rettangolare raffigurante Sant’Antonino ai piedi del Crocifisso, per ornare l’altare della sua sepoltura che si trovava sul tramezzo della chiesa di San Marco. 

Sotto la direzione di Angelo Tartuferi, Direttore del Museo di San Marco, e grazie al sostegno di Friends of Florence che anche in passato ha sopportato numerosi interventi di restauro e ri-allestimento al Museo, da febbraio a dicembre 2023 l’opera, oggi stabilmente riconosciuta a Piero del Pollaiolo, è stata sottoposta a un intervento importante eseguito dalla restauratrice Lisa Venerosi Pesciolini con la collaborazione di Sabrina Cassi, Claudia Esposito, Agnese Marchesani, Chloé Roquefeuil.
 

Il restauro ha rilevato la straordinaria importanza del Piero del Pollaiolo, meno celebre del fratello Antonio, nel campo della pittura, perché il vero pittore dei due, e questo lo attesta in maniera inequivocabile le fonti antiche, era Piero del Pollaiolo.
Angelo Tartuferi, Direttore del Museo di San Marco


Piero del Pollaiolo "Sant’Antonino ai piedi del Crocifisso", 1483 (dettaglio). Prima e dopo il restauro


Nella scheda redatta da Lisa Venerosi Pesciolini in occasione del restauro la restauatrice afferma che “L’obiettivo del nostro intervento fortemente voluto dalla Direzione del Museo di San Marco è stato quello di recuperare la leggibilità dello spazio e della luce, fondamentali per la comprensione della portata artistica di quest’opera. Consapevoli della complessità e della delicatezza di questo recupero, il principio guida del nostro restauro è stato quello dello studio critico in costante confronto con la Direzione di Angelo Tartuferi, per la ricerca della possibile oggettività di un intervento estetico che salvaguardasse e restituisse dignità ai valori pittorici originali superstiti ancora leggibili.

La restauratrice dichiara inoltre al compimento dell'intervento: 
 

È sorprendente la ricchezza dei dettagli significanti emersa al termine del restauro: il cielo scuro che accoglie la  falce di luna, le lettere della scritta INRI, l’ombra della testa e dell’aureola del Cristo sul legno della croce caratterizzata dalle venature e dai nodi, le infiorescenze gialle e i frutti degli alberi, i ciuffetti delle chiome mosse dall’aria, il volo di uccelli e le scie di nuvolette bianche sul cielo terso tra i fusti,  la corona di spine colta da un rovo giovane e flessibile, il gonfiore dell’ematoma della ferita della lancia, le corte frange del perizoma,  la veste di Sant’Antonino che quasi si imparenta con la roccia della croce, i cespuglietti di piccoli e delicati fiorellini che inverdiscono l’aridità del terreno, ed infine la luce protagonista e responsabile della sintassi di questa opera che riverbera sull’estremità delle unghie di Cristo, che fa brillare la punta dei  chiodi e inturgidisce  le gocce del sangue, che scorre lungo i tronchi degli alberi e fa palpitare i profili dei carnati.”.


Il restauro della Pala con Sant’Antonino ai piedi del Crocifisso di Piero del Pollaiolo è stato reso possibile attraverso il sostegno di Friends of Florence, grazie al dono di The Houston Family Foundation.
La fondazione americana preseduta da Simonetta Brandolini d’Adda, ha inoltre, per celebrare il quinto centenario della canonizzazione di Sant'Antonino Pierozzi  reso possibile la pubblicazione del Quaderno numero 5 del museo,  interamente dedicato al santo  con il quale si riafferma la straordinaria importanza di questo grande personaggio dell'ordine domenicano all'interno di San Marco.