Galleria d'Arte Moderna Achille Forti

La variegata ricchezza delle collezioni veronesi: dall'Ottocento alle ricerche emergenti

La Galleria d'Arte Moderna di Verona nasce per volontà di Achille Forti, che lascia la maggior parte dei suoi beni e la propria raccolta d'arte come eccezionale fondo per la costituzione del museo cittadino dedicato alle arti.
Nel tempo, questo patrimonio si è sviluppato ed è stato arricchito attraverso lasciti testamentari, donazioni di enti pubblici e di istituti di credito, donazioni di artisti, e acquisti da parte dell’Amministrazione Comunale. Oggi, grazie a questa politica di acquisizioni, la collezione può contare su un patrimonio stimato attorno alle 1.600 opere d’arte, che copre un arco temporale che va dagli inizi dell’Ottocento fino ai nostri giorni.


Galleria d'Arte Moderna Achille Forti: Francesco Hayez, Meditazione, 1851, olio su tela (cm. 92,3X 71,5)

I lasciti di Achille Forti, e il profilo di questo straordinario personaggio cittadino, hanno suggerito anche alcune delle direzioni su cui far crescere questo incredibile fondo: alle opere di prestigio appartenenti alla più produttiva scena artistica locale si sono aggiunti i lavori del panorama nazionale, coniugando le specificità del territorio veneto e veronese con i più raffinati esiti della ricerca italiana.

La sua collezione - oltre alla straordinaria Meditazione del 1851 di Francesco Hayez e al dipinto di Pompeo Marino Molmenti dedicato a Pia dei Tolomei del 1853 - annovera numerose opere emblematiche di quell'Ottocento e di quel primo Novecento italiano utili a ricostruire la storia delle più significative correnti artistiche del periodo. Un'interessante ricostruzione del tessuto creativo del territorio si trova rappresentato dall'intera generazione di artisti veronesi attivi nei primi decenni del Novecento riunitasi attorno alla grande e carismatica figura di Felice Casorati (1883-1963), presente nella città scaligera dal 1911. Il gruppo comprende figure come quella di Pino Casarini (1897-1972), Giuseppe Zancolli (1888-1965) e Guido Trentini (1889-1975), e diviene un riferimento cruciale per gli artisti veronesi della generazione successiva, come Orazio Pigato (1896-1966), Albano Vitturi (1888-1968), Aldo Kessler (1884-1974), Guido Farina (1896-1957) e Alberto Stringa (1881-1931).

Una delle caratteristiche degli artisti veronesi è proprio quella di conservare una propria autonomia e un legame forte con la tradizione culturale italiana ma di saper guardare all'avanguardia e ad una forma espressiva totalmente originale.
Francesca Rossi, Direttrice dei Musei Civici di Verona


Galleria d'Arte Moderna Achille Forti: Felice Casorati e gli artisti veronesi   

Negli anni a seguire il patrimonio storico-artistico della Galleria trova concretezza nella gestione volta all’accrescimento della collezione, che acquisisce, tra gli altri, I fiori (1942), di Mario Mafai (1902-1965) e un notevole gruppo di opere di artisti contemporanei veronesi - Verossì (Albino Siviero, 1904-1945), Giuseppe Flangini (1898-1961), Nurdio Trentini (1907-1982), di due opere straordinarie di Medardo Rosso (1858-1928), Bookmaker del 1894 circa, ed Ecce Puer del 1906.
A questo fondo si aggiunge nel 1941 il ricco lascito di Angelo Dall’Oca Bianca (1858-1942), che dona alla città e alla sua galleria civica circa 200 tra dipinti e tecniche miste, e più di 290 fotografie creando un unicum documentario ricchissimo e particolarmente approfondito.

Fondamentale nella formazione della collezione sono stati gli acquisti effettuati dall'allora Cassa di Risparmio a favore della Galleria, attraverso i quali il patrimonio comunale si arricchisce di opere che vanno a integrare alcuni momenti dei primi decenni del Novecento, e, in particolare, a creare quel respiro dagli anni Trenta sino al dopoguerra che va a completare uno scorcio temporale importante del dibattito artistico del momento: giungono i lavori di Renato Birolli (1905-1959), artista veronese di fama internazionale e protagonista dell'astrazione del dopoguerra, un rilevante nucleo di Filippo de Pisis (1896-1956), di Virgilio Guidi (1891-1984), Renato Guttuso (1911-1987), Bepi Romagnoni (1930-1964), Ottone Rosai (1985-1957), Gino Rossi (1884-1947), Emilio Vedova (1919-2006), Pio Semeghini (1878-1964), Ardengo Soffici (1879-1964), Atanasio Soldati (1896-1953), Tancredi (Tancredi Parmeggiani, 1927-1964), Arturo Tosi (1871-1956).

Del 1986, è invece un altro tra i lasciti più significativi per la collezione, quello di Teresa Madinelli Veronesi che, nel solco della tradizione civica di Achille Forti, dona cinque straordinari dipinti di Felice Casorati, tra cui vi è anche il ritratto della donatrice. Diventato oggi l’emblema della permanenza dell’artista a Verona, questo fondo storicamente così cruciale mostra anche la variegata ricchezza della raccolta di questa importante famiglia veronese.


Galleria d'Arte Moderna Achille Forti: Contemporaneo Non-Stop. Il respiro della natura

Dal 1987 la Galleria si caratterizza per la costituzione della collezione dedicata all’arte contemporanea, che è stata arricchita di circa 400 opere entrate a far parte del patrimonio pubblico grazie a una organica politica di acquisti, donazioni, depositi e comodati.

Lo scopo è stato quello di testimoniare una campionatura delle ricerche emergenti già consolidate nel panorama artistico, cosi come alcune scelte sono state rivolte anche a giovani artisti, allora per lo più sconosciuti, ma che oggi raccolgono consensi di pubblico e di critica: ad un corpus iniziale di 18 opere acquistate nel 1997 - da Cindy Sherman, insieme a Vanessa Beecroft a Fabrizio Plessi, Sara Rossi, Basile, Spencer Tunick - si sono aggiunti numerosi altri nomi per giungere ad oggi ad un nucleo rilevante di autori di indubbia fama internazionale.
Nella Galleria veronese, le testimonianze delle ricerche artistiche più aggiornate si estendono anche agli spazi museali più antichi del Palazzo della Ragione, come nella Cappella dei Notai, un'architettura quattrocentesca decorata da tele del Settecento: 

Scrigno prezioso all'interno del Palazzo della Ragione, la Cappella dei Notai dialoga fortemente con le opere contemporanee. Questo spazio è, infatti, usato per presentare il nostro format Level.0, dove artisti emergenti al di sotto dei trent'anni, realizzano opere site specific confrontandosi con la pittura del Settecento e consentendo quindi al passato di rivivere continuamente nello sguardo del presente.
Patrizia Nuzzo, Curatrice Responsabile delle Collezioni